Cosa c’è di nuovo nel trapianto in EU nel 2015?
Questo “special report” sul Journal of Bone Marrow Transplantation riporta i nuovi trend dell’attività di trapianto autologo ed allogenico osservati in Europa nel 2015, descrivendo il consistente aumento dei trapianti da donatore aploidentico e la netta riduzione del ricorso al trapianto nei pazienti con leucemia linfatica cronica
Passweg JR et al, Bone Marrow Transplantation 2017, Mar 13, Epub ahead of print
Il registro dell’European Bone Marrow Transplantation (EBMT) raccoglie le informazioni essenziali dei trapianti autologhi ed allogenici forniti dai registri nazionali di 39 Paesi Europei + 9 Stati affiliati (Israele ed alcuni Stati dell’Africa e del Medio Oriente). Questo articolo ha lo scopo di illustrare se e come si è modificata l’attività trapiantologica in Europa dal punto di vista quantitativo e qualitativo, considerando le indicazioni, il tipo di donatore e la sorgente del trapianto. L’anno di osservazione è il 2015. E’ stata considerata sia l’attività pediatrica che quella dell’adulto. Sono inclusi i trapianti per patologia neoplastica e non neoplastica.
Nei paesi che afferiscono all’EBMT lavorano 655 Centri Trapianto, di cui il 60% esegue sia trapianti autologhi che allogenici e il 64% esegue trapianti esclusivamente nei pazienti adulti. Il numero complessivo dei trapianti sia autologhi che allogenici continua costantemente ad aumentare raggiungendo il numero record di 17.000 trapianti allogenici nel 2015 (+ 2.1% rispetto al 2014) e 25.000 trapianti autologhi (4.1% rispetto al 2014). Le indicazioni più comuni per il trapianto allogenico sono: 39% leucemia mieloide acuta, 16% leucemia acuta linfoblastica, 17% sindrome mielodisplastiche e sindromi mieloproliferatve croniche, 7,1% mieloma multiplo, 7% linfomi. Le indicazioni più comuni per il trapianto autologo sono: 52% mieloma multiplo, 28% linfomi non Hodgkin, 10% linfoma di Hodgkin. Confrontando tali indicazioni con quelle degli anni precedenti, si nota un netto calo dei trapianti allogenici per leucemia linfatica cronica, che sono più che dimezzati negli ultimi 5 anni, in considerazione dell’efficacia degli inibitori orali delle tirosinchinasi e del B cell receptor, mentre vi è un aumento dei trapianti nella leucemia mieloide acuta, anche in pazienti con malattia avanzata. Riguardo al tipo di donatore utilizzato nel trapianto allogenico, circa la metà ricevono cellule da donatore da registro (trend stabile- lieve calo negli ultimi anni), il 33% riceve cellule da un donatore HLA-identico (trend stabile- lieve calo negli ultimi anni), 12% (circa 2000 trapianti) riceve cellule da donatore aploidentico ( incremento del 291% rispetto al 2005) e solo il rimanente 3% ha come sorgente il sangue cordonale (netta riduzione a partire dal 2011). Nei trapianti aploidentici, si utilizzano in ugual misura sia cellule midollari che cellule da sangue periferico. Il tasso di trapianto (transplant rate-TR) medio in Europa per 10 milioni di abitanti è stato nel 2015 di 153 per il trapianto allogenico e di 251 per il trapianto autologo. Per il trapianto allogenico, il più elevato TR per il trapianto allogenico è presente in Germania, Paesi Scandinavi, Israele. Per il trapianto autologo, il più elevato TR è condiviso da Italia, Germania, Francia e Paesi Scandinavi. Mettendo in relazione l’incremento del TR con il reddito dei diversi Paesi Europei, si osserva che il tasso di trapianto negli ultimi 10 anni è aumentato in misura maggiore nei Paesi a reddito molto elevato rispetto a quelli a reddito più basso.
Questo articolo ci dà una fotografia di quella che è stata la pratica clinica nel trapianto in Europa nel 2015, certamente non insegna nulla, ma i dati che ci fornisce possono essere utili per i Centri Trapianto per immaginare i trend nell’immediato futuro e per pianificare la propria attività. Inoltre questi dati si prestano a considerare come alcuni cambiamenti consistenti della nostra pratica clinica, quali ad esempio l’incremento del trapianto aploidentico e la netta riduzione dei trapianti nella LLC, non sono il risultato di grandi studi prospettici randomizzati, ma dipendono da molti altri fattori, che riguardano la fattibilità delle procedure, ma anche da fattori economici e sociali, che condizionano le scelte mediche.