L' età e le comorbidità contano
Un report su oltre 1200 donatori familiari di CSE dimostra che l'età e le eventuali comorbidità sono associate alla performance ed al recupero dopo la donazione
Poiché il ruolo dell'età sull'efficacia e la tossicità della donazione non è definito in maniera univoca, quest'interessante analisi prospettica USA condotta su oltre 1200 donatori familiari di CSE periferiche contribuisce a determinare qual è l'impatto che l'età del donatore ha, insieme alle sue eventuali comorbidità, sull'efficacia della raccolta in termini di mobilizzazione e numero di leucaferesi e sul recupero fisico post-donazione
L'età dei 1211 donatori familiari di CSE periferiche è compresa tra i 18 e i 79 anni, e la durata del follow-up è di 1 anno a partire dalla donazione. La mediana delle CD34+ su sangue periferico prima dell'aferesi è risultata significativamente più alta nei più giovani vs. i meno giovani (121 vs. 59/microL negli under 40 vs. over 60), con un conseguente maggior numero di aferesi condotte sui donatori over 60, la metà dei quali ha necessitato di 2 o più sedute. Inoltre, nella coorte dei donatori con comorbidità tali da essere stati esclusi se fossero stati donatori da registro, è stato riportato con maggiore frequenza un dolore post-donazione di grado 2-4 persistente
Si tratta di una vasta analisi con l'obiettivo preciso di definire il ruolo dell'età sulla performance di mobilizzazione di CSE periferiche, avvalorata dal fatto che si tratta di uno studio prospettico. L'aumento dell'età dei pazienti trapiantati, inizialmente grazie all'introduzione dei regimi RIC, ha portato invariabilmente all'aumento consensuale dell'età dei donatori familiari sibling, pertanto la presente analisi fornisce un utilissimo strumento di counseling con l'aspirante donatore, specialmente se non più giovane